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Il Trattato ESM: osservazioni critiche

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 Autori: Antonio Padoa-Schioppa
 Data: Aprile 2012
 
 


Il Trattatoche istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) ha ricevuto meno attenzione del Fiscal Compact, ma la sua importanza è grandissima: è positivo aver dato vita a un organismo permanente per la tutela della stabilità dell’eurozona ed è importante che il nuovo Trattato sia prontamente ratificato dagli Stati dell’Eurozona.

Nel Paper si evidenziano alcunilimitidel Trattato ESM. Due ci sembrano quelli di fondo: il primo limite riguarda i modi di decisione, il secondo il fondamento costituzionale del nuovo organo.

Sui modi di decisione previsti dal Trattato, un primo difetto è quello di esigere l’unanimità nelle decisioni essenziali, un secondo è di prevedere il voto ponderato anziché il voto per teste. Il potere di veto significa la negazione di un’unione effettiva, oltre che l’adozione di un procedimento ben poco funzionale.

Il secondo limite del Trattato ESM è che omette completamente il Parlamento europeo. Ciò ci sembra ingiustificabile ed un grave errore politico. Due sono i campi nei quali il Pe dovrebbe svolgere un ruolo: la conferma, con un voto, delle nomine del Managing Director e degli altri membri del Board of Directors e i potenziali sviluppi futuri del governo economico dell’Unione.

Occorre non smarrire l’obbiettivo di una vera unione fiscale dell’Ue, anzitutto entro l’Eurozona. L’ottica solo nazionale, la logica della semplice cooperazione intergovernativa, hanno mostrato in questi anni tutti i loro limiti. E reso evidente il ruolo insostituibile dell’approccio sovranazionale e l’importanza concreta del principio di solidarietà.

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