La svolta della Francia sull'Europa

  Antonio Padoa-Schioppa
  Novembre 2017 

Se le idee e le proposte del discorso tenuto alla Sorbona da Emmanuel Macron il 26 settembre fossero state enunciate da un intellettuale francese amico dell’Europa – ne esistono più di quanto si creda – ce ne saremmo sicuramente rallegrati. Non senza deplorare subito dopo, realisticamente, l’inerzia conservatrice dei governi di Parigi e la loro tradizionale ostinazione nel rifiutare l’idea stessa di una evoluzione genuinamente sovranazionale nel governo dell’economia, nella difesa e nella sicurezza comune. Avremmo espresso, una volta di più, il rammarico per il contrasto tra le tesi espresse nel discorso e l’approccio puramente intergovernativo delle politiche seguite in questi anni dall’Unione, con il determinante apporto francese, le cui conseguenze negative sono ben note.

Ora ci troviamo però di fronte ad una prospettiva profondamente diversa. Macron ha disegnato un vastissimo programma di riforme che toccano tutti i punti essenziali delle politiche sociali, economiche, militari che sono da affrontare nell’Europa di oggi e di domani. Per ciascuno di essi ha indicato obbiettivi concreti, tempi di attuazione a breve e medio termine, strumenti operativi, percorsi e modi di legittimazione democratica. [...]