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CSF-IAI: Un’AGENDA EUROPA per l’Italia

28 gennaio 2013

 
QUESTIONI APERTE PER LE FORZE POLITICHE
 
 
Il 2013 sembra aprirsi con prospettive più rassicuranti sul futuro dell'Europa, rispetto a un anno fa, per quanto riguarda la tenuta dell’euro e i primi timidi segnali di un ritorno alla crescita. La riduzione degli spread sugli interessi del debito pubblico nei Paesi più deboli fa sperare in una stabilizzazione dei mercati finanziari. 
 
 
Riteniamo che sarebbe un grave errore cedere a questo senso di falsa sicurezza. Il futuro dell’Europa e dell’Italia rimane in bilico. Il 2013 sarà un anno di scelte e scadenze cruciali per l’Unione europea, che richiedono un impegno costante e coerente da parte degli Stati membri. 
 
 
È nostro interesse contribuire a rendere più solido ed efficace il processo di integrazione europea, muovendoci assieme ai partner che lo vorranno, verso forme di cooperazione rafforzata nel campo economico e monetario, con l’obiettivo finale di una unione politica di tipo federale. 
 
 
Il Centro Studi sul Federalismo e lo  IAI - Istituto Affari Internazionali, da sempre impegnati per un ruolo attivo dell’Italia a favore della costruzione europea, vogliono porre ai partiti e alle coalizioni che si presenteranno alle elezioni del 24-25 febbraio 2013 alcuni questioni cruciali per il futuro del nostro Paese e dell’Europa. Le risposte saranno sottoposte all’opinione pubblica e su di esse auspichiamo un dibattito ampio e aperto. 
 
 
Ai partiti e alle coalizioni chiediamo anzitutto di condividere, al di là delle loro legittime differenze di valutazione e di collocazione politica, i seguenti obiettivi: 
 
- la necessità di definire un’Agenda Europa per l’Italiala più condivisa e trasversale possibile; 
 
- l’importanza di motivare l’opinione pubblica sulle potenzialità e i valori della scelta europea, dell’introduzione e della difesa dell’euro, degli ulteriori passi verso l’Unione politica; 
 
- l’opportunità di indicare agli elettori come opereranno, in Parlamento ed eventualmente al governo, per contribuire al completamento del processo di unificazione federale dell’Europa; 
 
- l’effettiva urgenza di affrontare a livello di Unione europea, nella prossima legislatura (nazionale ed europea), i temi e le scelte che discendono dalle risposte alle seguenti nostre tesi e domande
 
 
1. La partecipazione all’euro è stata una decisione strategica lungimirante, costitutiva del profilo europeo del nostro Paese, ed è una scelta irreversibile e non negoziabile. 
Siete d’accordo che l’euro non può essere messo in discussione e che la strada da seguire è quella di lavorare per il rafforzamento della moneta unica? Con quali proposte? 
 
 
2. La disciplina di bilancio a livello nazionale deve rimanere un pilastro condiviso. Il Fiscal Compact rappresenta un elemento certo parziale ma fondamentale della nuova governance economica europea. 
Ci impegniamo, come Paese, ad attivare tutte le disposizioni previste dal Fiscal Compact? Siamo intenzionati a operare per la sua integrazione nel quadro dell’Unione europea? 
 
 
3. A fronte della riluttanza di alcuni Stati a ogni ulteriore cessione di sovranità, è necessario considerare la via di una integrazione differenziata, affinché i Paesi che vogliono procedere in direzione di un’Unione federale non siano bloccati dal veto di chi si oppone a questo processo, d’altronde previsto dagli stessi Trattati. 
Siete d’accordo nel dare vita ad un gruppo ristretto di paesi più integrati fra di loro, da costruire partendo dall’Eurozona? 
 
4. Il “Patto per la crescita e l’occupazione” avviato dal Consiglio europeo nel giugno 2012 deve evolvere in un “piano di sviluppo europeo sostenibile” (finanziabile anche con project bond), con priorità agli investimenti per la formazione di capitale umano e per l’innovazione tecnologica e alla conservazione del capitale naturale. 
Quali passi vogliamo indicare ai nostri partner per rendere concreto questo piano? Siete d’accordo di accompagnarlo anche attraverso il completamento del mercato unico europeo? 
 
5. In parallelo, si moltiplicano le indicazioni per arrivare a creare un bilancio aggiuntivo ad hoc per l’Eurozona e per gli Stati che lo vorranno, con l’istituzione di tasse europee (carbon tax e TTF, sostitutive di imposte nazionali). 
Siete d’accordo su questo ulteriore passo per rafforzare l’integrazione fra i paesi dell’Eurozona? Condividete l’istituzione di tasse europee, sostitutive di imposte nazionali, per finanziare il bilancio dell’Eurozona? 
 
6. La Politica Comune di Sicurezza e Difesa deve diventare effettivamente europea. La crisi economica costituisce un ulteriore incentivo a passare da 27 sistemi nazionali, spesso inefficienti, a una difesa comune dell’Ue (con importanti economie di scala e contestuale riduzione della spesa nazionale), sulla base del principio della “cooperazione strutturata”. 
Siamo pronti a procedere, anche nel campo della difesa, senza la partecipazione del Regno Unito? Si può partire dai paesi che fanno parte dell’Eurozona? 
 
7. Per accrescere nei cittadini la consapevolezza di riconoscersi in istituzioni sovranazionali comuni e l’importanza di definire agende politiche europee, alle elezioni per il Parlamento europeo del 2014 è fondamentale che i partiti europei indichino un/a loro candidato/a alla presidenza della Commissione europea, con un programma delle riforme da realizzare nella legislatura 2014-2019. 
Siete pronti a sostenere questa proposta di una candidatura a livello europeo? Quali altre misure potrebbero essere prese per accrescere nei cittadini la fiducia nelle istituzioni sovranazionali? 
 
8. Tenuto conto che i passi ulteriori verso l’Unione politica richiederanno anche modifiche dei Trattati, l’attuale Parlamento europeo dovrebbe assumere una iniziativa politica lungimirante, per definire almeno le linee guida di un nuovo Trattato, indicando anche le possibili opzioni per superare il vincolo dell’unanimità per la sua futura ratifica. 
Siete d’accordo su questo percorso politico e istituzionale, anche in vista delle elezioni europee del 2014? Quali passi intendete fare, in particolare in sede di partiti europei, per far avanzare questa proposta? 
 
 
Su tutti questi punti chiediamo il punto di vista e l’eventuale impegno di partiti e coalizioni che si presenteranno alle prossime elezioni nazionali. Faremo conoscere le risposte che riceveremo e diamo fin d’ora la nostra disponibilità a dibatterne con gli interessati e con l’opinione pubblica.
 
 
 
CENTRO STUDI SUL FEDERALISMO          IAI - ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI