Perché l'Europa. Dialogo con un giovane elettore
Antonio Padoa-Schioppa
Ledizioni
(dicembre 2018)
I dibattiti televisivi, la stampa, i messaggi trasmessi via Internet offrono un’immagine quasi sempre deformata di cosa sia e di cosa possa rappresentare oggi l’Unione europea. I tanti volumi, spesso assai pregevoli e informati, che escono ogni anno sull’Europa si rivolgono a un pubblico di lettori qualificato ma abbastanza ristretto. Nel complesso non sono frequenti, non solo in Italia, i testi destinati a lettori non specialisti e soprattutto a giovani, dai quali emergano con sufficiente chiarezza i profili di quella che può ormai considerarsi una grandiosa cattedrale, anche se tuttora in costruzione e perciò a rischio. È questa la ragione che ha indotto l’autore di questo Dialogo a cimentarsi nel tentativo di rappresentare i multiformi aspetti del progetto di integrazione europea in una forma diversa da quella di un saggio, attraverso un fitto scambio di domande e risposte con un giovane elettore che per la prima volta andrà a votare nel 2019 per il Parlamento europeo. Il peso determinante che questa elezione avrà per il futuro dell’Unione è ormai chiaro a tutti.
Queste pagine sono concepite come un libro da leggere – di seguito o per singoli capitoli – non come un testo di consultazione. Può stimolare approfondimenti didattici. La selettiva bibliografia e il rinvio ad alcuni Siti web possono essere utili a chi desideri approfondire le proprie conoscenze sulla vastissima tematica interdisciplinare del progetto europeo, che include l’economia, il diritto, la scienza politica e la storia. L’interconnessione tra i molteplici versanti dell’Unione europea ha imposto di richiamare in più punti l’attenzione sui medesimi nodi economici e istituzionali. Aggiungo che il maggiore spazio dedicato ad alcuni argomenti a scapito di altri – ciascuno dei quali sarebbe meritevole di approfondimenti – si deve all’intento di fornire risposte, naturalmente opinabili, a temi di particolare attualità, oggetto di vivaci polemiche, spesso non fondate sui fatti.
I problemi e le sfide attuali, che trovano nell’Italia di oggi un focolaio pericoloso; i grandi traguardi raggiunti dall’Unione europea; le strutture che li hanno resi possibili; i passi ancora da compiere; i rischi e le prospettive più ampie, che trascendono l’Europa: questi i versanti considerati. La consapevolezza di quanto l’Europa ha costruito in tre quarti di secolo, di quanto ancora manchi al completamento del grande progetto di unione e di quanto concreti siano oggi i rischi di involuzione, questi tre elementi ritengo debbano essere compresenti in ogni tentativo di sintesi.
(dalla Prefazione)